Economia

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Una traccia dei paragrafi[modifica]

  1. Si parte dall'economia italiana e dal Pil come indicatore. Si spiega come è formato il Pil. Vedi: Elementi di economia
  2. Poiché da certi grafici del PIL pro capite l'economia italiana sembrerebbe ben messa, si fa vedere che è invece un’economia fragile a causa del debito, delle disuguaglianze e della crisi delle imprese che causa la disoccupazione soprattutto giovanile. Questo punto (la situazione italiana e le necessarie riforme) è complesso, quindi in questa pagina di economia si accenna solo ai vari problemi che vengono poi approfonditi in altre pagine. Vedi: Riforme in Italia
  3. Si trattano in sintesi le cause della crisi iniziata nel 2008 e i suoi effetti sull’economia italiana (con un confronto con le altre economie).
  4. Il punto successivo sarà come uscire dalla crisi. Le politiche proposte sembrano essere attualmente due: il rigore proposto dall’Europa (anche in base ai trattati su cui l’Italia si è impegnata) e gli aiuti richiesti dall’Italia (flessibilità, eurobond ecc.). Un’altra proposta che non viene attualmente presentata, ma che è nell’aria, è quella dell’uscita dall’euro.
  5. Riguardo il rigore, esso è necessario, ma da solo deprime l’economia con gravi effetti sociali, com’è accaduto in Grecia. Inoltre perpetua lo schema ordo-liberista di impronta germanica che accentua le differenze fra paesi invece di attuare una convergenza.[1]
  6. Riguardo gli aiuti, poiché vengono dall’esterno, in un modo o nell’altro aumentano il nostro debito e, senza le riforme, si traducono facilmente in un assistenzialismo che non aiuta la ripresa. In sostanza si vuol sottolineare che i nostri problemi dobbiamo soprattutto risolverli noi, senza scaricare le (solo parziali) colpe su altri: élite, Europa, Cina ecc.
  7. La terza soluzione, l’uscita dall’euro, è quello che propongono i “sovranisti”: facciamo da soli. Questa soluzione non tiene conto del fatto che l’Italia da sola non ce la può fare nel mondo globalizzato di oggi. L’uscita dall’euro viene vista come la soluzione di tutti i nostri problemi di crisi economica. Un po’ come quando si è sperato che con l’entrata nell’euro, unendoci a paesi “virtuosi”, avremmo risolto i nostri problemi di economia poco affidabile.
  8. A questo punto viene in primo piano la necessità delle riforme, sia quelle italiane, sia quelle europee, attuate contemporaneamente. Riguardo quelle italiane, ci si riferisce alle pagine citate nel punto (2) perché queste pagine cercano di mostrare non solo i problemi, ma anche le possibili soluzioni. Riguardo le riforme europee, si farà ampio riferimento al volume di Antonio che le tratta con precisione.
  9. Per concludere si mostra che solo la solidarietà fra paesi e fra persone può farci affrontare le sfide che ci attendono. Ma poiché la solidarietà nasce dalla conoscenza e dalla fiducia reciproche, si dimostra come sia distruttivo il metodo e i toni dell’attuale governo populista.

Note[modifica]


  1. Vedi il testo di Sergio Cesaratto “Chi non rispetta le regole?”

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