Libro De Grauwe Economia

Da EU wiki.
Copertina
Paul De Grauwe
Economia dell'unione monetaria
Il Mulino - ISBN 9788815265746 - Bologna, 2012 - Libro 29€
https://www.mulino.it/isbn/9788815265746

Paul De Grauwe è professore di European political economy alla London School of Economics. Ha insegnato Economia internazionale all’Università di Lovanio. Il Mulino ha pubblicato anche «Economia monetaria internazionale» (1991).

Il volume spiega il funzionamento dell'Unione monetaria europea nel contesto dei profondi cambiamenti intervenuti in questi ultimi anni a livello economico e politico. Fra i temi chiave affrontati, il ruolo della Banca Centrale Europea come prestatore di ultima istanza nel mercato dei titoli di stato, l'ipotesi di Grexit, la posizione del Regno Unito. In questa edizione aggiornata una attenta disamina è dedicata alle recenti modifiche istituzionali. Particolare importanza riveste la decisione di creare un'unione bancaria nell'Eurozona: se ne analizzano gli ingredienti, valutandone l'efficacia nel caso di nuove crisi bancarie e illustrandone la rilevanza per il futuro dell'Eurozona.

Introduzione

Gli economisti vengono spesso criticati perché non riescono quasi mai a prevedere una crisi, ma il giorno dopo sono bravissimi a spiegare perché era inevitabile. Tuttavia, se vi è un campo in cui questa critica è ingiustificata, quello è proprio l’economia delle unioni monetarie. Negli anni Ottanta e all’inizio dei Novanta del secolo scorso, quando i leader europei discutevano del progetto di creare un’unione monetaria europea, gli economisti, me compreso, ammonivano che tale impresa sarebbe stata rischiosa, soprattutto perché si trattava di un’unione monetaria che mancava di un’unione di bilancio. I leader europei, che sostenevano la creazione dell’unione monetaria soprattutto per motivi politici, ignorarono questa critica e diedero vita a un’unione monetaria incompleta che, proprio a causa della sua incompletezza, sarebbe stata una creatura fragile. Ora quella previsione sta prendendo la sua rivincita. Lo stiamo vedendo, in modo lampante, dal tempo dell’esplosione della seconda crisi del debito greco, nel 2015, quando si è cominciato a discutere apertamente della possibilità dell’uscita della Grecia dall’Eurozona.


Nella parte I del libro ci concentriamo sui costi e sui benefici di un’unione monetaria e mettiamo a fuoco i motivi per cui l’incompletezza dell’Eurozona determina costi aggiuntivi e crea problemi di sostenibilità. Questa analisi introdurrà il discorso sui differenti modi per «completare» un’unione monetaria, il che ci porterà inevitabilmente ad affrontare il problema del come incorporare un’unione monetaria in un’unione politica, e delle possibili implicazioni di questa integrazione. L’analisi dei costi e dei benefici di un’unione monetaria porta anche a chiederci se il Regno Unito, la Danimarca, la Svezia e i nuovi paesi membri dell’Unione Europea (UE) possano verosimilmente trarre dei benefici dall’adesione all’Eurozona. E ci porremo la stessa domanda anche a proposito di altre parti del mondo, come Asia Orientale, America Latina e Africa. Il lancio dell’Unione economica e monetaria europea (UEM), il 1° gennaio 1999, è stato un evento epocale. In passato vi sono stati ben pochi tentativi di introdurre un’unione monetaria senza ricorrere alla forza delle armi. Il nuovo assetto monetario europeo ha dato origine a nuovi problemi, la cui analisi è estremamente stimolante.


Nella parte II del volume tratteremo questi problemi, legati alla gestione di un’unione monetaria in Europa. Vedremo come la Banca centrale europea (BCE) sia stata progettata per condurre un’unica politica monetaria. Discuteremo anche di alcune lacune del progetto. Daremo molto spazio alle questioni dell’indipendenza politica e della responsabilità (accontability) della BCE. Gran parte degli attuali problemi della BCE sono di natura pratica. Come fa la BCE a scegliere tra gli svariati obiettivi che ogni banca centrale dovrebbe perseguire? Quali sono gli strumenti più adatti a conseguirli? La BCE attribuisce forse un’importanza eccessiva allo stock di moneta? Come può migliorare la propria credibilità? Come dovrebbe reagire ai differenti sviluppi del ciclo economico nell’Eurozona? E quali relazioni sussistono tra le politiche monetarie e le politiche di bilancio?

A partire dalla spettacolare esplosione della crisi finanziaria del 2007 sono sorte nuove questioni, nuovi interrogativi. Come dovrebbe reagire la BCE alle crisi finanziarie? La sua risposta è stata adeguata, ed essa ha gli strumenti giusti per fronteggiare questo tipo di crisi? La ricerca di risposte a questi interrogativi ci porta anche a immaginare riforme atte a prevenire crisi future.

A questo proposito critichiamo la peculiare concentrazione della BCE sull’obiettivo dell’inflazione, e sosteniamo che le banche centrali moderne devono ampliare la lista degli obiettivi da perseguire. Sottolineiamo altresì l’esigenza che la BCE funga da prestatore di ultima istanza sia per il settore bancario sia per il mercato dei titoli di stato. Dal 2012 la BCE ha accettato il principio di fungere da prestatore di ultima istanza nei mercati dei titoli di stato. Questo principio è però ancora molto controverso. Ne vedremo il perché.


In questa edizione aggiungiamo altresì alcune considerazioni relative alle recenti modifiche istituzionali. Particolare importanza riveste la decisione di creare un’unione bancaria nell’Eurozona. Ne analizziamo gli ingredienti e ci chiediamo se essa sia sufficiente per far fronte a nuove crisi bancarie, e che cosa significhi per il futuro dell’Eurozona. Lo studio del funzionamento di un’unione monetaria è affascinante. Vi sono ancora tante nuove idee da elaborare, e il primo desiderio è quello di contribuire, con questo libro, a tale elaborazione. ll secondo desiderio è quello di suscitare nel lettore lo stesso entusiasmo con cui studiamo tali argomenti.

Indice

Introduzione

COSTI E BENEFICI DI UN’UNIONE MONETARIA

I. Costi di una moneta comune

1. Spostamenti della domanda (il modello di Mundell)
2. Indipendenza monetaria e bilanci pubblici
3. Shock asimmetrici e dinamiche del debito
4. Alti e bassi in un’unione monetaria
5. Unioni monetarie e unioni di bilancio
6. Schemi di assicurazione privati
7. Differenze nelle istituzioni del mercato del lavoro
8. Differenze fra i sistemi giuridici
9. Conclusioni


II. La teoria delle aree valutarie ottimali: una critica

1. Quanto sono rilevanti le differenze tra paesi?
2. Qual è l’efficacia delle politiche monetarie nazionali?
3. Politiche monetarie nazionali, coerenza temporale e credibilità
4. Ancora Mundell
5. Costo di un’unione monetaria e grado di apertura commerciale dei paesi partecipanti
6. Conclusioni


III. Benefici di una moneta comune

1. Guadagni diretti derivanti dall’eliminazione dei costi transazione
2. Guadagni indiretti derivanti dall’eliminazione dei costi di transazione: trasparenza nei prezzi
3. Guadagni dibenessere derivanti dalla riduzione dell’incertezza
4. Incertezza del tasso di cambio e crescita economica
5. Unione monetaria e commercio: l’evidenza empirica
6. Benefici di una moneta internazionale
7. Benefici di un’unione monetaria e grado di apertura commerciale
8. Conclusioni


IV. Costi e benefici a confronto

1. Costi e benefici
2. Unione monetaria, rigidità di prezzi e salari e mobilità del lavoro
3. Shock asimmetrici e flessibilità del mercato del lavoro
4. Il grado di completezza di un’unione monetaria
5. Il trade-off fra unione di bilancio e flessibilità
6. Costi e benefici nel lungo periodo
7. Il Regno Unito dovrebbe entrare nell’UEM?
8. L’America Latina è un’area valutaria ottimale?
9. Sarà in Asia la prossima unione monetaria?
10. Unioni monetarie in Africa
11. Conclusioni

UNIONE MONETARIA

V. La fragilità delle unioni monetarie incomplete

1. I regimi di cambi fissi come unioni monetarie incomplete
2. Unioni monetarie senza unioni di bilancio
3. Altre brutte notizie dai cattivi equilibri: le crisi bancarie
4. Altre brutte notizie dai cattivi equilibri: gli stabilizzatori automatici
5. «Grexit»: può succedere e perché? È auspicabile?
6. Conclusioni


VI. Come completare un’unione monetaria

1. Il ruolo della banca centrale: prestatore di ultima istanza
2. Il consolidamento del bilancio e del debito pubblico
3. Il coordinamento delle politiche di bilancio ed economiche
4. La teoria delle aree valutarie ottimali e l’unione politica
5. Come l’integrazione politica influenza l’ottimalità di un’unione monetaria
6. Una variabile «profonda» omessa
7. Conclusioni


VII. La transizione verso l’unione monetaria

1. Il Trattato di Maastricht
2. Perché i criteri di convergenza?
3. Problemi tecnici del periodo di transizione: come fissare i tassi di conversione
4. Come organizzare le relazioni tra i paesi membri dell’UE «inclusi» nell’Eurozona e quelli «esclusi»?
5. Conclusioni


VIII. La Banca centrale europea

1. Il progetto della BCE: il Trattato di Maastricht
2. Perché è prevalso il modello tedesco?
3. La BCE: una banca centrale «conservatrice»?
4. Indipendenza e «accountability»
5. La BCE: il contesto istituzionale
6. La BCE in quanto prestatore di ultima istanza
7. La BCE ha violato il suo statuto quando ha annunciato il programma di acquisto di titoli di stato (OMT)?
8. La nuova struttura di regolamentazione e vigilanza finanziaria nell’UE: verso un’unione bancaria
9. Conclusioni


IX. La politica monetaria nell’Eurozona

1. L’attività delle banche centrali e gli shock asimmetrici
2. La strategia di politica monetaria della BCE: una descrizione
3. La strategia di politica monetaria della BCE: una valutazione
4. Gli strumenti della politica monetaria nell’Eurozona
5. L’Eurosistema in quanto prestatore di ultima istanza durante le crisi finanziarie
6. Conclusioni


X. Politiche di bilancio nelle unioni monetarie

1. Politiche di bilancio e teoria delle aree valutarie ottimali
2. Sostenibilità dei disavanzi pubblici
3. Argomenti a favore dell’istituzione di un quadro normativo sui disavanzi pubblici
4. Disciplina di bilancio nelle unioni monetarie
5. Rischio di inadempienza e salvataggio in un’unione monetaria
6. Il Patto distabilità e crescita: una valutazione
7. Un’emissione congiunta di titoli di stato
8. Conclusioni


Xl. L’euro e i mercati finanziari

1. L’UEM e l’integrazione dei mercati finanziari in Europa
2. Perché l’integrazione dei mercati finanziari è importante in un’unione monetaria?
3. Le condizioni alle quali l’euro può acquisire lo status di valuta internazionale
4. Conclusioni


Riferimenti bibliografici

Indice analitico