Differenze tra le versioni di "Sandbox"
(→Intervista di Fabio Fazio a Emmanuel Macron - 3 marzo 2019) |
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''C'è un patrimonio che ci appartiene ed è la nostra vera e propria radice di europei - dal mio punto di vista - ed è la musica. Ed è quella che fa eliminare ogni confine. E viene considerata anche la cultura europea negli altri paesi del mondo. La musica ci insegna la cosa più importante: ad ascoltare e ad ascoltarci. Un grande musicista non è chi suona più forte, ma chi ascolta più l'altro. E da lì i problemi divengono opportunità. Credete nella musica, credete nell'Europa.'' | ''C'è un patrimonio che ci appartiene ed è la nostra vera e propria radice di europei - dal mio punto di vista - ed è la musica. Ed è quella che fa eliminare ogni confine. E viene considerata anche la cultura europea negli altri paesi del mondo. La musica ci insegna la cosa più importante: ad ascoltare e ad ascoltarci. Un grande musicista non è chi suona più forte, ma chi ascolta più l'altro. E da lì i problemi divengono opportunità. Credete nella musica, credete nell'Europa.'' | ||
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− | + | [[File:Macron_Fazio.jpg|border|thumb|400px|link=https://www.youtube.com/watch?v=j5SWSyUCMHM|'''Prima parte dell'intervista di Fabio Fazio a Emmanuel Macron''' (su Youtube)]] | |
+ | [[File:Fazio_Macron.jpg|border|thumb|400px|link=https://www.youtube.com/watch?v=XR3kMWzGqx8|'''Seconda parte dell'intervista di Fabio Fazio a Emmanuel Macron''' (su Youtube)]] | ||
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− | ''' | + | {{PDF|Macron_Fazio.pdf|<big>'''Intervista di Fabio Fazio a Emmanuel Macron'''</big>}}] |
<br />Vedete, c'è un aspetto per chi si occupa della musica a cui appartengo, quella definita classica, nel modo più bello, cioè che ci accompagna sempre, che è la musica quella che trascende. Vi parla un bambino che, da quando aveva quattro anno, era abituato a essere europeo. Perché è facile, perché noi che dedichiamo la nostra vita alla musica: sin da piccoli frequentiamo germanici, austriaci: Beethoven, o francesi: Debussy, o tedeschi: Brahms, Mendelsohn. | <br />Vedete, c'è un aspetto per chi si occupa della musica a cui appartengo, quella definita classica, nel modo più bello, cioè che ci accompagna sempre, che è la musica quella che trascende. Vi parla un bambino che, da quando aveva quattro anno, era abituato a essere europeo. Perché è facile, perché noi che dedichiamo la nostra vita alla musica: sin da piccoli frequentiamo germanici, austriaci: Beethoven, o francesi: Debussy, o tedeschi: Brahms, Mendelsohn. | ||
Vedete, non c'è un confine! La musica non è solo un linguaggio, la musica è una forma di trascendenza. La trascendenza è ciò che ci porta oltre. Di fatto da centinaia di anni noi continuiamo a suonare. Bach, un ragazzo che fece a piedi 70 km per conoscere la musica di Benedetto Marcello, poiché era la sua musica, per trascriverla. O Schubert che spese gli ultimi soldi per andare a sentire Paganini, ma non perché era italiano, perché era un violino. | Vedete, non c'è un confine! La musica non è solo un linguaggio, la musica è una forma di trascendenza. La trascendenza è ciò che ci porta oltre. Di fatto da centinaia di anni noi continuiamo a suonare. Bach, un ragazzo che fece a piedi 70 km per conoscere la musica di Benedetto Marcello, poiché era la sua musica, per trascriverla. O Schubert che spese gli ultimi soldi per andare a sentire Paganini, ma non perché era italiano, perché era un violino. |
Versione delle 17:24, 18 mar 2019
Emmanuel Macron - Quello che unisce la Francia e l'Italia - 3 marzo 2019[modifica]
C'è un patrimonio che ci appartiene ed è la nostra vera e propria radice di europei - dal mio punto di vista - ed è la musica. Ed è quella che fa eliminare ogni confine. E viene considerata anche la cultura europea negli altri paesi del mondo. La musica ci insegna la cosa più importante: ad ascoltare e ad ascoltarci. Un grande musicista non è chi suona più forte, ma chi ascolta più l'altro. E da lì i problemi divengono opportunità. Credete nella musica, credete nell'Europa.
Intervista di Fabio Fazio a Emmanuel Macron]
Vedete, c'è un aspetto per chi si occupa della musica a cui appartengo, quella definita classica, nel modo più bello, cioè che ci accompagna sempre, che è la musica quella che trascende. Vi parla un bambino che, da quando aveva quattro anno, era abituato a essere europeo. Perché è facile, perché noi che dedichiamo la nostra vita alla musica: sin da piccoli frequentiamo germanici, austriaci: Beethoven, o francesi: Debussy, o tedeschi: Brahms, Mendelsohn.
Vedete, non c'è un confine! La musica non è solo un linguaggio, la musica è una forma di trascendenza. La trascendenza è ciò che ci porta oltre. Di fatto da centinaia di anni noi continuiamo a suonare. Bach, un ragazzo che fece a piedi 70 km per conoscere la musica di Benedetto Marcello, poiché era la sua musica, per trascriverla. O Schubert che spese gli ultimi soldi per andare a sentire Paganini, ma non perché era italiano, perché era un violino.