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Intervento di Ezio Bosso al Parlamento europeo - 2018[modifica]

C'è un patrimonio che ci appartiene ed è la nostra vera e propria radice di europei - dal mio punto di vista - ed è la musica. Ed è quella che fa eliminare ogni confine. E viene considerata anche la cultura europea negli altri paesi del mondo. La musica ci insegna la cosa più importante: ad ascoltare e ad ascoltarci. Un grande musicista non è chi suona più forte, ma chi ascolta più l'altro. E da lì i problemi divengono opportunità. Credete nella musica, credete nell'Europa.


Ezio Bosso al Parlamento europeo (su Youtube)

Intervento di Ezio Bosso al Parlamento europeo - 2018
Vedete, c'è un aspetto per chi si occupa della musica a cui appartengo, quella definita classica, nel modo più bello, cioè che ci accompagna sempre, che è la musica quella che trascende. Vi parla un bambino che, da quando aveva quattro anno, era abituato a essere europeo. Perché è facile, perché noi che dedichiamo la nostra vita alla musica: sin da piccoli frequentiamo germanici, austriaci: Beethoven, o francesi: Debussy, o tedeschi: Brahms, Mendelsohn.

Vedete, non c'è un confine! La musica non è solo un linguaggio, la musica è una forma di trascendenza. La trascendenza è ciò che ci porta oltre. Di fatto da centinaia di anni noi continuiamo a suonare. Bach, un ragazzo che fece a piedi 70 km per conoscere la musica di Benedetto Marcello, poiché era la sua musica, per trascriverla. O Schubert che spese gli ultimi soldi per andare a sentire Paganini, ma non perché era italiano, perché era un violino.