Trattati dell'Unione europea

Da EU wiki.

Evoluzione dell'Unione europea[modifica]

Questa figura, presa da Wikipedia,[1] indica in modo molto efficace quali novità sono state introdotte dai trattati che sono stati firmati dal 1948 al 2018. Qui si riportano solo i trattati più importanti.[2] Le sintesi riportate qui sotto sono state riprese da Wikipedia le cui pagine sull'Unione europea sono fatte molto bene.[3]

Evoluzione dell'Unione europea.

Trattato di Roma (1957)[modifica]

Roma

Il Trattato di Roma istituisce la Comunità economica europea.[4] Viene firmato da Francia, Germania, Italia, Olanda, Belgio, Lussemburgo. Questo trattato è ancora la base legale di molte decisioni prese dall'Unione europea, pur avendo subito notevoli modifiche in seguito all'entrata in vigore, il 1º dicembre 2009, del trattato di Lisbona che ha previsto, tra l'altro, di cambiarne il nome in "trattato sul funzionamento dell'Unione europea".[5]

Questo trattato prevedeva:

  • l'eliminazione dei dazi doganali tra gli Stati Membri;
  • l'istituzione di una tariffa doganale esterna comune;
  • l'introduzione di politiche comuni nel settore dell'agricoltura e dei trasporti;
  • la creazione di un Fondo sociale europeo;
  • l'istituzione della Banca europea degli investimenti;
  • lo sviluppo della cooperazione tra gli Stati Membri.

Per raggiungere questi obiettivi il trattato pone alcune linee guida e definisce il quadro per l'attività legislativa delle istituzioni comunitarie, in particolare riguardo alla politica agricola comune (art. 38-43), la politica dei trasporti (art. 74-75) e una politica commerciale comune (art. 110-113).

Il mercato comune basato su quattro libertà fondamentali: libera circolazione delle persone, dei servizi, delle merci e dei capitali, che avrebbe dovuto realizzarsi in un periodo di dodici anni, in tre fasi successive (art. 8).
Document-pdf.svg Testo del Trattato di Roma - trascritto[6] e Document-pdf.svg Testo del Trattato di Roma - fotocopia[7]

Trattato che istituisce la Comunità europea dell'energia atomica (Euratom) (1957)[modifica]

Euratom

A Roma viene anche firmato il trattato che istituisce una Comunità europea dell’energia atomica, più comunemente denominata Euratom.

Inizialmente elaborato per coordinare i programmi di ricerca degli Stati in vista di promuovere un uso pacifico dell’energia nucleare, il trattato Euratom contribuisce oggi alla condivisione delle conoscenze, delle infrastrutture e del finanziamento dell’energia nucleare. Esso garantisce la sicurezza dell’approvvigionamento di energia atomica nell’ambito di un controllo centralizzato.

Per combattere la carenza generalizzata di energia “tradizionale” degli anni cinquanta, i sei Stati fondatori (Germania, Belgio, Francia, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi) si orientarono verso l’energia nucleare come mezzo per conseguire l’indipendenza energetica. Poiché i costi d’investimento dell’energia nucleare superavano le possibilità dei singoli Stati, gli Stati fondatori si sono uniti per costituire l’Euratom.

In generale, il trattato mira a contribuire alla formazione e allo sviluppo delle industrie nucleari europee e provvede affinché tutti gli Stati membri possano trarre beneficio dallo sviluppo dell’energia atomica, garantendo la sicurezza di approvvigionamento. Allo stesso tempo, il trattato garantisce un livello di sicurezza elevato per la popolazione, assicurandosi che le materie nucleari destinate a finalità civili non vengano utilizzate per fini militari. È essenziale sottolineare che l’Euratom ha competenze soltanto nel settore dell’energia nucleare civile e pacifica. La legislazione adottata riguarda anche le applicazioni mediche, la ricerca, i livelli massimi ammissibili di contaminazione radioattiva per le derrate alimentari nonché le misure di protezione da adottare in caso di emergenza radiologica.
Document-pdf.svg Testo del Trattato che istituisce la Comunità europea dell'energia atomica[8]

Atto unico europeo (1986)[modifica]

Den Haag

L'Atto unico europeo, firmato a Lussemburgo e all'Aia (Den Haag), era divenuto l'obiettivo improrogabile, il completamento del mercato interno. Quesro risultato sarebbe stato raggiunto attraverso le seguenti disposizioni:[9]

  • Modifica dell'art. 100 CEE per eliminare la decisione a unanimità in diversi settori-chiave riguardanti la rimozione delle barriere sostituendola con quella a maggioranza qualificata. Le decisioni da prendere a maggioranza salivano da 2/3 a 3/4.
  • Istituzionalizzazione di politiche comunitarie informali quali la politica regionale, ambientale e la politica di ricerca. Il Fondo europeo di sviluppo regionale veniva ufficialmente riconosciuto e divenne lo strumento fondamentale per la coesione economica e sociale, nuovo obiettivo introdotto dall'Atto.
  • Riconoscimento istituzionale delle procedure di cooperazione monetaria istituite con lo SME.

Oltre a queste modifiche riguardanti gli strumenti da utilizzare per la realizzazione del mercato unico interno, l'Atto unico apportava modifiche anche a livello di istituzioni e cooperazione politica:

  • Conferimento al Parlamento del potere di "parere conforme" per gli accordi di adesione, associazione e cooperazione con Paesi terzi.
  • Conferimento al Parlamento di una "procedura di cooperazione" con il Consiglio: essa prevedeva un sistema di doppia lettura delle proposte legislative avanzate dalla Commissione da parte di Parlamento e Consiglio. Al termine della seconda lettura, il Consiglio nel caso in cui non avesse voluto accogliere gli emendamenti del Parlamento avrebbe dovuto adottare la proposte con voto unanime.
  • Riconoscimento della procedura di "cooperazione" sul piano della politica estera e prima definizione di una politica di sicurezza comune.

Document-pdf.svg Testo dell'Atto unico europeo[10]

Accordo e Convenzione di Schengen (1985 - 1990)[modifica]

Schengen

L'Accordo di Schengen fu firmato il 14 giugno 1985 fra Benelux, Francia e Germania con il quale si intendeva eliminare progressivamente i controlli delle persone alle frontiere comuni e introdurre un regime di libera circolazione per i cittadini degli Stati firmatari, degli altri Stati membri della Comunità o di Paesi terzi.[11]

Nel 1990 gli stessi Stati hanno firmato la Convenzione di Schengen, che definisce le condizioni di applicazione dell'Accordo e a cui hanno in seguito aderito molti altri Stati.

Ogni Stato sottoscrittore dell'accordo può sospendere l'uso del trattato per un limitato periodo e per specifici motivi. Solitamente vi si ricorre quando uno Stato vuole rafforzare le misure di sicurezza.
Document-pdf.svg Testo della Convenzione di Schengen[12]

Trattato di Maastricht (1992)[modifica]

Maastricht

Il Trattato di Maastricht, o Trattato sull'Unione europea (TUE), è un trattato che è stato firmato il 7 febbraio 1992 a Maastricht nei Paesi Bassi, sulle rive della Mosa, dai dodici paesi membri dell'allora Comunità Europea, oggi Unione europea, che fissa le regole politiche e i parametri economici e sociali necessari per l'ingresso dei vari Stati aderenti nella suddetta Unione. È entrato in vigore il 1º novembre 1992.[13]

Fin dalla Dichiarazione solenne sull'Unione europea adottata dal Consiglio europeo di Stoccarda nel giugno 1983 si proponeva la realizzazione di un'unione politica dell'Europa, che s'integrasse con la CEE e che avrebbe avuto come nome quello di Unione europea.

Solo la riunificazione tedesca - resa possibile dalla caduta del Muro di Berlino e dall'inaspettato progetto in tre tappe lanciato dal cancelliere Helmut Kohl pochi giorni dopo quello storico evento - permetteva di rilanciare l'idea di Unione europea. Nei fatti, il presidente francese François Mitterrand temeva la ricostruzione di una Germania forte e militarizzata e fu tra i promotori di un'accelerazione dell'integrazione europea che legasse ineluttabilmente il governo tedesco in un'Europa integrata.
Document-pdf.svg Testo del Trattato di Maastricht[14]

Trattato di Amsterdam (1997)[modifica]

Amsterdam

Il Trattato di Amsterdam fu firmato il 2 ottobre 1997, ed entrò in vigore il 1° maggio 1999. Il negoziato che condusse al trattato di Amsterdam nasceva dall’insoddisfazione generale per l’insufficienza dei risultati ottenuti dal Trattato di Maastricht – a parte il suo capitolo monetario – e anche per l’eccessiva complessità delle sue disposizioni, che aveva offerto argomenti supplementari agli “euroscettici”. Il negoziato fu lanciato nel primo semestre 1996 dalla presidenza italiana che svolse, allora e nei mesi seguenti, un ruolo importante, e un anno dopo venne condotto in porto – ancora una volta – dalla presidenza olandese.

Esso modificava in diversi punti i trattati precedenti. In particolare, prevedeva una serie di disposizioni in caso di violazione (v. Infrazione al diritto comunitario), da parte d’uno Stato membro, dei principi su cui è fondata l’Unione, nonché disposizioni in tema di “cooperazioni rafforzate”, cioè di eventuali approfondimenti dell’integrazione limitati a una maggioranza disponibile ad accettarli. Venivano altresì inseriti un capitolo sociale e un titolo sull’occupazione, e si miglioravano le disposizioni comunitarie in tema di ambiente, sanità, protezione dei consumatori, ecc. Sulle questioni istituzionali si introducevano numerose innovazioni, in particolare nella Procedura di codecisione.
Document-pdf.svg Testo del Trattato di Amsterdam[15]

Trattato di Nizza - Carta dei diritti fondamentali (2007)[modifica]

Nizza

La Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea (CDFUE) o Trattato di Nizza è stata solennemente proclamata una prima volta il 7 dicembre 2000 a Nizza e una seconda volta, in una versione adattata, il 12 dicembre 2007 a Strasburgo[1] da Parlamento, Consiglio e Commissione.[16]

Con l'entrata in vigore del "Trattato di Lisbona", la Carta di Nizza ha il medesimo valore giuridico dei trattati, ai sensi dell'art. 6 del Trattato sull'Unione europea, e si pone dunque come pienamente vincolante per le istituzioni europee e gli Stati membri e, allo stesso livello di trattati e protocolli ad essi allegati, come vertice dell'ordinamento dell'Unione europea. Essa risponde alla necessità emersa durante il Consiglio europeo di Colonia (3 e 4 giugno 1999) di definire un gruppo di diritti e di libertà di eccezionale rilevanza e di fede che fossero garantiti a tutti i cittadini dell'Unione.

Viene introdotto il nuovo metodo decisionale della "maggioranza qualificata"[17] che entrerà in vigore nel 2014 e, a pieno regime, nel 2017.
Document-pdf.svg Testo del Trattato di Nizza[18]

Trattato di Lisbona (2007)[modifica]

Lisbona

Il Trattato di Lisbona, noto anche come Trattato di riforma e ufficialmente Trattato di Lisbona che modifica il trattato sull'Unione europea e il trattato che istituisce la Comunità europea, è il trattato internazionale, firmato il 13 dicembre 2007, che ha apportato ampie modifiche al Trattato sull'Unione europea (Trattato di Maastricht) e al Trattato che istituisce la Comunità europea (Trattato di Roma).[19]

Rispetto alla precedente Carta di Nizza, esso abolisce i "pilastri", provvede al riparto di competenze tra Unione e Stati membri, e rafforza il principio democratico e la tutela dei diritti fondamentali, anche attraverso l'attribuzione alla Carta di Nizza del medesimo valore giuridico dei trattati. È entrato ufficialmente in vigore il 1º dicembre 2009.

Il trattato fu redatto per sostituire la Costituzione europea bocciata dal "no" dei referendum francese e olandese del 2005. L'intesa è arrivata dopo due anni di "periodo di riflessione" ed è stata preceduta dalla Dichiarazione di Berlino del 25 marzo 2007, in occasione dei 50 anni dell'Europa unita.

Nel trattato:

  • è stata confermata la figura del presidente del Consiglio europeo non più a rotazione e per un mandato semestrale ma con elezione a maggioranza qualificata dal Consiglio europeo per un mandato di due anni e mezzo, rinnovabile una volta;
  • il "ministro degli Esteri" europeo è stato rinominato Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, benché con i poteri rafforzati indicati nella vecchia Costituzione: sarà anche vicepresidente della Commissione europea (Servizio europeo per l'azione esterna);
  • vengono meglio delimitate le competenze dell'UE e degli Stati membri, esplicitando che il "travaso di sovranità" può avvenire sia in un senso (dai Paesi all'UE, come è sempre avvenuto) che nell'altro (dall'UE ai Paesi);
  • il nuovo metodo decisionale della "doppia maggioranza" entrerà in vigore nel 2014 e, a pieno regime, nel 2017;
  • aumentano i poteri dei Parlamenti nazionali che hanno più tempo per esaminare i regolamenti e le direttive;
  • la concorrenza non è più ritenuta un obiettivo fondamentale dell'UE, ma viene citata nel protocollo aggiuntivo n. 25;
  • viene introdotta l'energia nella clausola di solidarietà in cui gli Stati membri si impegnano a sostenere gli altri in caso di necessità;
  • viene specificata la necessità di combattere i cambiamenti climatici nei provvedimenti a livello internazionale;
  • viene introdotta la possibilità di recedere dall'UE (fino ad oggi, infatti, vi si poteva solo aderire).

Document-pdf.svg Testo del Trattato di Lisbona[20]

Convenzione e Regolamento di Dublino (1997 - 2003 - 2013)[modifica]

Dublino

Il regolamento di Dublino II determina lo Stato membro dell'Unione europea competente a esaminare una domanda di asilo o riconoscimento dello status di rifugiato in base alla Convenzione di Ginevra (art. 51). Esso rappresenta la pietra angolare del sistema di Dublino, costituito dal regolamento Dublino II e dal regolamento EURODAC, che istituisce una banca dati a livello europeo delle impronte digitali per chi intende presentare richiesta di asilo e per chi entra irregolarmente nel territorio dell'Unione Europea. Il regolamento di Dublino mira a "determinare con rapidità lo Stato membro competente [per una domanda di asilo]"[5] e prevede il trasferimento di un richiedente asilo in tale Stato membro. Lo Stato membro competente all'esame della domanda d'asilo sarà lo Stato in cui il richiedente asilo ha fatto il proprio ingresso nell'Unione europea.

Uno degli obiettivi principali del regolamento di Dublino è impedire ai richiedenti asilo di presentare domande in più Stati membri (cosiddetto asylum shopping). Un altro obiettivo è quello di ridurre il numero di richiedenti asilo "in orbita", che sono trasportati da Stato membro a Stato membro. Tuttavia, poiché il primo paese di arrivo è incaricato di trattare la domanda, questo mette una pressione eccessiva sui settori di confine, dove gli Stati sono spesso meno in grado di offrire sostegno e protezione ai richiedenti asilo. Attualmente, coloro che vengono trasferiti in virtù di Dublino non sempre sono in grado di accedere a una procedura di asilo. Questo mette a rischio le garanzie dei richiedenti asilo di ricevere un trattamento equo e di vedere le proprie richieste d'asilo prese in adeguata considerazione.

Secondo il Consiglio europeo per i rifugiati e gli esuli (ECRE) e l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR), il sistema attuale non riesce a fornire una protezione equa, efficiente ed efficace. È stato dimostrato in diverse occasioni sia dall'ECRE[7] sia dall'UNHCR[8], che il regolamento impedisce i diritti legali e il benessere personale dei richiedenti asilo, compreso il diritto a un equo esame della loro domanda d'asilo e, ove riconosciuto, a una protezione effettiva. Esso conduce inoltre a una distribuzione ineguale delle richieste d'asilo tra gli Stati membri.
Document-pdf.svg Testo del Regolamento di Dublino III[21]

Note[modifica]


  1. Vedi: l'Evoluzione_dell'Unione_europea , vedi anche: https://it.wikipedia.org/wiki/Portale:Unione_europea
  2. Il testo dei trattati si può scaricare da: https://europa.eu/european-union/law/treaties_it e da: https://eur-lex.europa.eu/collection/eu-law/treaties/treaties-other.html?locale=it
  3. Consultata il 2 gen. 2019.
  4. Articoli 1 e 2 del Trattato di Roma: "1) Con il presente trattato, le parti contraenti istituiscono tra loro una Comunità europea. 2) La Comunità ha il compito di promuovere nell'insieme della Comunità, mediante l'instaurazione di un mercato comune e di un'unione economica e monetaria e mediante l'attuazione delle politiche e delle azioni comuni di cui agli articoli 3 e 4, uno sviluppo armonioso, equilibrato e sostenibile delle attività economiche, un elevato livello di occupazione e di protezione sociale, la parità tra uomni e donne, una crescita sostenibile e non inflazionistica, un alto grado di competitività e di convergenza dei risultati economici, un elevato livello di protezione dell'ambiente ed il miglioramento della qualità di quest'ultimo, il miglioramento del tenore e della qualità della vita, la coesione economica e sociale e la solidarietà tra Stati membri."
  5. Vedi: https://it.wikipedia.org/wiki/Trattato_che_istituisce_la_Comunità_economica_europea
  6. Scaricato da Snals: [1]
  7. Scaricato da Trattati dell'Unione europea: [2]
  8. Scaricato da EURLex: [3]
  9. Vedi: https://it.wikipedia.org/wiki/Atto_unico_europeo
  10. Scaricato da Trattati dell'Unione europea: [4]
  11. Vedi: https://it.wikipedia.org/wiki/Accordo_di_Schengen e https://it.wikipedia.org/wiki/Convenzione_di_Schengen
  12. Scaricato da Trattati dell'Unione europea: [5]
  13. Vedi: https://it.wikipedia.org/wiki/Trattato_di_Maastricht
  14. Scaricato da Trattati dell'Unione europea: [6]
  15. Scaricato da EURLex: [7]
  16. Vedi: https://it.wikipedia.org/wiki/Carta_dei_diritti_fondamentali_dell'Unione_europea
  17. La maggioranza qualificata viene raggiunta quando si verificano due condizioni: 1) Voto favorevole della maggioranza dei membri del Consiglio. Se la proposta non proviene dalla Commissione, la maggioranza deve essere dei 2/3 dei membri. 2) 255 voti favorevoli (su 345). Diventati 260 ( su 352 ) dopo l'entrata della Croazia. Inoltre ogni Paese membro può chiedere un'ulteriore condizione: verificare che la maggioranza qualificata comprenda almeno il 62% della popolazione totale dell'Unione europea. Se ciò non fosse, la decisione non è adottata.
  18. Scaricato da Trattati dell'Unione europea: [8]
  19. Vedi: https://it.wikipedia.org/wiki/Trattato_di_Lisbona
  20. Scaricato da Trattati dell'Unione europea: [9]
  21. Scaricato da ASGI: [10]